Cercando sulla rete notizie sulla storia della Rond si scopre che ebbe inizio, come avvenne per molte altre case produttrici di moto da fuoristrada, a livello artigianale all’interno di una piccola officina.
Teatro dei natali del marchio Rond fu la città olandese di Bennekom - https://it.wikipedia.org/wiki/Bennekom dove a cavallo tra gli anni sessanta e settanta l’ing. Gerard Rod creava motociclette da cross con cui partecipava alle gare.
Le prime piccole cross artigianali da 50 cc, ideate e costruite interamente dell’ingegnere olandese ed equipaggiate con i motori a due tempi Sachs che all’epoca erano tra i migliori propulsori per il fuoristrada, si dimostrarono molto competitive sui campi di gara regalando al loro creatore numerose soddisfazioni.
Gli incoraggianti risultati nelle competizioni crossistiche locali costituirono l’incentivo ad allungare il passo dedicandosi anche alla regolarità, la specialità fuoristradistica che in Europa vantava in quegli anni il maggior seguito di appassionati e rappresentava per i costruttori di motociclette il settore agonistico più ambito in cui dimostrare la validità dei loro mezzi meccanici.
Dopo una prima partecipazione indiretta attraverso la fornitura ai piloti privati di alcuni esemplari da 50 cc. finalmente nel 1968 il marchio Rond fece la sua comparsa in un evento internazionale partecipando alla Sei Giorni di San Pellegrino, ma fu l’anno successivo quello che vide uscire dalla piccola fabbrica olandese le prime motociclette da regolarità oltre alla 50 cc anche in versione decimo e ottavo di litro.
Negli anni successivi a seguito di un progressivo andamento economico negativo della Rond il marchio olandese venne curato per il mercato italiano dal suo importatore Fortunato Nello che sviluppo nuovi modelli allestiti direttamente in Italia, con componentistica nazionale, sulle basi di telai forniti dal produttore olandese.
Purtroppo anche questi grandi sforzi dell’importatore italiano Nello scomparso nel 2011, di cui è possibile leggere la storia raggiungendo questo collegamento https://www.motociclismo.it/e-scomparso-fortunato-nello-storico-nome-della-regolarita-moto-11298, non servirono a salvare la ROND dal suo inesorabile destino.
Oggi rimangono esemplari perfettamente conservati da gelosissimi collezionisti che con orgoglio li conducono alle gare del campionato d’epoca dove si fanno ancora orgogliosamente ammirare ed apprezzare.
A questo link la storia dettagliata della ROND:
http://www.six-days.org/pages/archivio_it/archit/it_nl/ron_it/ron_p01.html