A distanza di tre anni dalla
realizzazione del suo primo motore la TAU presentò nel 1977 nel contesto del
salone di Milano Il motore TAU TVR 27 (TVR era l’acronimo di Tau Valvola
Rotante). Il TAU TVR 27 aveva una cilindrata di 125 cc ed era una derivazione
del modello del 1976 opportunamente modificato per l’impiego sulle moto da
cross (fig. 1).
Le prestazioni del nuovo
propulsore erano elevate e tra le sue caratteristiche peculiari non passarono
inosservate le dimensioni veramente ridotte al minimo. Per quanto riguarda gli
altri aspetti tecnici si trattava di un corsa corta con alesaggio di 55 mm. e
corsa di 52 mm. La parte termica, costituita da un gruppo cilindro e testa
dalle dimensioni notevolmente ridotte, conteneva una canna con camicia in ghisa
speciale riportata a caldo, sottoposta a trattamento termico con la finalità di
conferire le migliori garanzie di resistenza. L’albero motore era realizzato
con acciaio ad altissima resistenza ed alloggiato su tre cuscinetti di banco, la
trasmissione primaria era del tipo a denti dritti, la frizione a dischi
multipli a bagno d’olio e il cambio a sei rapporti ad innesti frontali. L’alimentazione
era fornita da un carburatore Dell’Orto da 34 mm. oppure 36 mm. mentre l’accensione
era una Motoplat elettronica. L’insieme dei componenti era racchiuso nei
piccoli carter in lega leggera per un peso totale di soli 22 Kg. Per il motore di serie la TAU dichiarava 24.5 CV a
9400 giri ma esisteva una elaborazione con cilindro raffreddato a liquido ed
ammissione a lamelle che poteva far salire la potenza fino a 30 CV. Un'altra particolarità di questo motore era l'apertura orizzontale dei carter che consentiva l'accesso alle parti meccaniche senza doverle smontare completamente (fig. 2).
Tra le prime case a credere nel motore TAU ricordiamo Valenti, Cabrera, Mav e Ancillotti.
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