Per tutti gli appassionati delle vecchie mangiapolvere è uscito il secondo numero dell'anno in corso di "Fuoristrada & Motocross d'Epoca" contenente un interessante servizio sulla leggenda della regolarità italiana, il più grande di sempre, il mitico e indimenticabile IMERIO TESTORI, purtroppo scomparso prematurmente 40 anni fa.
lunedì 14 marzo 2016
martedì 1 marzo 2016
Striscia la Notizia inventa il “Motocross illegale nei boschi”
Il 26 febbraio u.s. è andato in
onda su Striscia la Notizia un servizio realizzato da Max Laudadio che ha
lasciato esterrefatti e con l’amaro in bocca i molti appassionati di
motociclismo fuoristrada.
Infatti l’impostazione del servizio è apparsa chiaramente
indirizzata a colpire un’intera categoria di sportivi senza fare un minimo di
analisi critica e senza offrire loro la possibilità di chiarire e
dipanare contestualmente ogni dubbio sulla serietà di tutti i veri appassionati che praticano
gli sport legati al fuoristrada con estrema serietà e rispetto delle leggi e
del prossimo.
Il reportage in questione infatti sembra impostato, a mio modesto avviso, in modo tale da collocare subito all’angolo
dei cattivi i “regolaristi” (il termine enduro per me è impronunciabile) e
conseguentemente tutti coloro che praticano fuoristrada a due ruote. I motociclisti tassellati, ignari
del fatto che su una rete televisiva a livello nazionale
nel corso di una tra le più seguite rubriche che vanno in onda in primissima
serata, non hanno potuto far altro che sentirsi considerati alla stregua dei
peggiori delinquenti con l'accusa di arrecare gravi danni all’ambiente.
Forse Laudadio ignora
completamente l’argomento di cui ha parlato, forse non sa che accade sempre più spesso che fanatici che si autoproclamano paladini della difesa dell’ambiente
mettono a repentaglio la vita di molte persone, soprattutto ragazzi, che
praticano spensieratamente il loro sport preferito, tendendo cavi d’acciaio o filo spinato ad altezza della gola d'uomo in sella alla moto.
Forse Laudadio non si è reso
conto che chi denunciava i “misfatti “ dei motociclisti si presentava alle
telecamere con il volto coperto mentre l’unico presunto motociclista intervistato non ha avuto problemi a mostrarsi con la propria
faccia (coperta volutamente dal regista di striscia).
Forse Laudadio non sa che i veri
motociclisti che praticano il fuoristrada non sono affatto quelli di cui ha
parlato nel suo servizio ma sono
l’esatto contrario, tanto è vero che da sempre i veri appassionati delle
discipline sportive a ruote tassellate cercano di isolare e contrastare
quei soggetti, fortunatamente in minoranza, che altro non fanno che contribuire
a deteriorare l’immagine del fuoristradista.
Forse Laudadio non sa che i moto-regolaristi
(enduristi), moto-alpinisti, trialisti e appassionati di fuoristrada in genere
si sono sempre dedicati alla manutenzione dei sentieri e dei percorsi che
utilizzano nella pratica del loro sport preferito, spesso ripristinando vecchie
mulattiere divenute ormai impercorribili anche a piedi.
Forse Laudadio non sa che i “motocrossisti
illegali”, come li definisce lui, non esistono. Non esistono semplicemente perché
le moto da “regolarità” (enduro), trial e motoalpinismo vengono regolarmente
prodotte e vendute nel nostro paese con regolare immatricolazione e
omologazione secondo le prescrizioni di rispetto ambientale, pertanto il loro
utilizzo non può che essere, per ovvi motivi, “LEGALE”.
Forse sarebbe il caso che Laudadio
registrasse nuovamente il suo servizio intervistando i rappresentanti della
categoria e, senza prescindere da un’analisi precisa della situazione del
fuoristrada in Italia, evidenziasse come, a differenza di molte realtà, nel
nostro paese la pratica degli sport motoristici è ostacolata drasticamente
senza discernimento, perché in Italia si crede che regolamentare sia sinonimo
di proibire.
Nei paesi evoluti, dove il
rispetto dell’ambiente è veramente sentito, invece di proibire si disciplina,
ovvero si concedono i permessi per la costruzione di impianti sportivi e la
possibilità di praticare le attività in contesti naturali a fronte di
regolamenti precisi e puntuali che ovviamente vengono tassativamente fatti
rispettare.
F.Piombo
Iscriviti a:
Post (Atom)