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giovedì 14 aprile 2016

Parliamo di fuoristrada seriamente.



Striscia la Notizia finisce “fuoristrada”?

Dopo il “Caso Striscia” è doveroso parlare seriamente di fuoristrada.

 Fausto Piombo  





Lo scorso 26 febbraio Striscia la Notizia ha lasciato increduli i molti appassionati di motociclismo con un servizio sul fuoristrada.
L’impostazione del servizio lasciava pochi dubbi circa l’illegalità degli sport per la cui pratica  sono utilizzate  moto da fuoristrada. Infatti la categoria di sportivi e appassionati è stata accusata di praticare attività definite nella circostanza illegali, senza  offrire loro la  possibilità di chiarire e dipanare contestualmente ogni dubbio sulla propria serietà e onestà intese come rispetto della legge.
I “motocrossisti illegali” italiani, così erroneamente e molto genericamente definiti dal conduttore, evidentemente poco ferrato in materia, ignari del fatto che su una rete televisiva a livello nazionale, nel corso di una tra le più seguite rubriche che vanno in onda in primissima serata, sarebbe stato trasmesso quel tipo di servizio, non hanno potuto far altro che sentirsi, sorprendentemente, considerati alla stregua dei peggiori delinquenti con l'accusa di arrecare gravi danni all’ambiente.
Le reazioni sono arrivate quasi in tempo reale attraverso i social network, sulla rete e sulle pagine degli organi di stampa di categoria ma non c’è stata alcuna immediata replica o apertura da parte della redazione di Striscia la Notizia. Anche la Federazione Motociclistica Italiana e l’Associazione Nazionale Ciclo Motociclo e Accessori hanno levato gli scudi in difesa dei motociclisti contestando il servizio e offrendo al contempo le proprie conoscenza ed esperienza utili ad analizzare le eventuali problematiche legate alla pratica del fuoristrada per una possibile condivisione dell’ambiente nel rispetto della legge e dei regolamenti evitando sentenze pregiudiziali e sommarie. 
La nostra redazione ha ritenuto, per rispetto della corretta informazione, fare ciò è mancato nel servizio televisivo, ovvero dare la parola a chi i si è trovato suo malgrado dall’altra parte della barricata.
Abbiamo chiesto ad un noto personaggio del mondo agonistico e professionale delle due ruote di rispondere ad alcune domande, non già con l’intento di rispondere per le rime ad una provocazione voluta, bensì con il solo fine di portare un contributo serio che chiarisca una volta per tutte la situazione per una futura pacifica convivenza tra tutti coloro che hanno passioni diverse ma comunque ugualmente degne del rispetto reciproco.
Sergio Parodi, classe 1958 ex pilota ufficiale Fantic-Motor, titolare dell’azienda Promotor con sede a Campomorone Presidente del Moto-Club della Superba, Segretario Regionale della F.M.I., Coordinatore Regionale per la Liguria del settore Trial, e membro del Comitato Nazionale Trial, ha accettato il nostro invito.

-     Sergio, nasci motociclisticamente negli anni d’oro del fuoristrada, gli anni ’70 quando chi praticava il nostro sport non era visto come come un fuorilegge. Oggi chi come te lega al  fuoristrada oltre alla passione anche il suo lavoro, come trova cambiate le cose?

La situazione è sicuramente cambiata perché le esigenze di tutelare al meglio l'ambiente hanno richiesto uno sforzo da parte di tutti per gestire in modo più sostenibile l'uso delle moto .
La normativa è diventata più restrittiva perché il boom degli anni 70 ha comportato, in determinati casi, degli effettivi impatti, dovuti più che altro all'uso indiscriminato di pochi rispetto all'uso consapevole degli affiliati dei motoclub che hanno invece dimostrato una notevole collaborazione con le pubbliche amministrazioni.
Chi ha legiferato in passato in Liguria sulla base di questi pregiudizi ha adottato norme molto vincolistiche anticipando di fatto situazioni restrittive che si stanno riproponendo anche in altre regioni.
Le amministrazioni più vicine al territorio però stanno apprezzando l'operato dei volontari dei motoclub con la pulizia del territorio, il mantenimento di sentieri e mulattiere altrimenti destinati a sparire a causa dello spopolamento dell'entroterra.
Accade spesso che i Comuni chiedano l'organizzazione di eventi e gare, ma i vincoli ambientali applicati in modo indiscriminato non consentono di realizzarli.
Recentemente il comune di Pieve Ligure ha organizzato tre eventi di trial con circa 3.000 spettatori, con la partecipazione di piloti di caratura mondiale, maun vincolo di tutela contro l'edificazione in aree demaniali, applicato impropriamente al fuoristrada, ha impedito la riedizione.
Altri esempi ci sono nel Comune di Varazze, di Moconesi ed ulteriori in Liguria

 -            Nel corso della tua carriera avrai sicuramente conosciuto, sotto il profilo della pratica del fuoristrada, realtà diverse da quella italiana, quali sono ancora oggi le principali differenze tra “gli altri e noi” ?
Ci sono realtà estremamente diverse tra loro in Europa, quindi occorrerebbe trovare un compromesso tra  le esigenze di tutti, in particolare il nostro territorio è effettivamente caratteristico e molto vario per gli ecosistemi che offre quindi ha bisogno di una gestione attenta.
Chi va in moto ha tutto l'interesse a preservare l'ambiente poiché il suo ottimo stato e la sua esistenza sono condizioni fondamentale per la pratica del fuoristrada. Il fuoristradista potrebbe essere un garante attento, che vigilerebbe per ridurre il rischio di incendio o l'abbandono dei rifiuti.
Oggi nella nostra nazione, in collaborazione con molte amministrazioni locali, siamo riusciti a creare una situazione positiva rispetto al passato, certo c'è ancora margine di miglioramento per cambiare i pregiudizi sulle moto da fuoristrada, serve ancora molta comunicazione che faccia conoscere le discipline motoristiche e l'attività di servizio pubblico che deriva dai volontari dei motoclub

-             Potendo offrire un consiglio a chi ci amministra, cosa suggeriresti  per migliorare la regolamentazione del fuoristrada?

In parte ho anticipato la risposta, direi che il motociclista consapevole può essere un'opportunità per il territorio, l'ambiente e le comunità, sotto diversi profili, turistico, commerciale e ambientale perché può garantire il controllo del territorio, il suo mantenimento e può contribuire a diffondere la sua conoscenza portando partecipanti alle manifestazioni o alle gite degli appassionati nel fine settimana.
Senza dimenticare il mantenimento in vita dei sentieri per tutti gli altri fruitori dell'ambiente ...
La Regione dovrebbe considerare queste realtà patrocinando un modello sostenibile di vivere il territorio con chi ha voglia di farlo, senza pregiudizi, perché, la passione delle persone è una risorsa per tutti e non necessita di essere incentivata.
Chi amministra dovrebbe semplicemente ascoltarci e consentire l'uso consapevole, dove le amministrazioni sanno che è possibile, senza istituire vincoli basati sul pregiudizio.

A questo punto ci è parso un passo obbligato rivolgere l’ultima ma fondamentale domanda al Consigliere Regionale Ligure Matteo Rosso che partecipando a tutte le commissioni consiliari po’ offrirci un parere a 360 gradi in merito alla situazione rappresentata da Sergio Parodi:

La nostra regione ha un territorio assai particolare con l’alternanza tra il mare e i monti che la caratterizzano fortemente. Questi aspetti fanno si che situazioni che altrove sono di semplice gestione in Liguria presentino difficoltà particolari. E’ il caso di tutte le attività umane che in qualche modo interagiscono con l’ambiente nel senso più ampio del termine. Infatti con scenari tanto singolari si deve sempre cercare il giusto equilibrio non solo tra ambiente ed attività antropiche ma spesso anche tra le diverse attività stesse.
Il Presidente del Motoclub della Superba, Parodi, ha illustrato con precisione la situazione che riguarda un particolare settore del motociclismo che per le sue caratteristiche necessita costantemente di una giusta modulazione con il territorio e l’ambiente
Mi sono già  reso disponibile per incontrare sia le associazioni del settore sia i Comuni del nostro entroterra sul cui territorio si sviluppa una fitta rete di sentieri per valutare insieme a loro le scelte migliori da adottare.