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martedì 12 settembre 2017

Lo squish


Quando all’interno del cilindro del nostro motore il pistone sale verso l’alto, man mano che si avvicina al punto morto superiore (PMS), si riduce lo spazio a disposizione della miscela che inevitabilmente viene compressa all’interno della camera di combustione, ovvero lo spazio che si trova tra il cielo del pistone e la cupola della testa. Tale momento viene definito “Effetto Squish”.
Spesso accade che, per motivi legati alle tolleranze previste dal produttore del motore a prevenzione di possibili danni, il valore dello squish non risulti ottimale, pertanto in questi casi è possibile intervenire modificando il valore dello squish.
Ma come fare per determinare il valore dello squish in essere e come calcolare il suo valore migliore?

In primo luogo si procede alla misurazione utilizzando un filo di stagno con diametro di 1.5 mm che andremo a posizionare, dopo aver rimosso la testa, sul cielo del pistone fissandolo con del nastro adesivo in corrispondenza dell’asse  mediano del pistone (prendere come riferimento lo spinotto), premurandoci che i due estremi del filo tocchino sulle pareti interne del cilindro.


Predisposta la spia di stagno asportiamo la candela dalla testa (questo accorgimento consente di annullare la compressione) e rimontiamo quest’ultima stringendo i bulloni di accoppiamento.
Se abbiamo rispettato tutte le indicazioni possiamo adesso impartire all’albero motore alcuni giri agendo manualmente sul volano, il senso della rotazione è ininfluente, e prestiamo attenzione alla progressiva resistenza dell’albero al proseguimento del movimento. Questa forza opposta indica che il filo di stagno si sta schiacciando contro la fascia di squish spinto dl cielo del pistone. Proseguendo con la rotazione dell’albero otteniamo un ulteriore progressivo schiacciamento dello stagno fino a che non opporrà più alcuna resistenza.
Dopo aver smontato nuovamente la testa possiamo misurare lo spessore della parte pressata del filo di stagno che corrisponderà al valore dello squish.
 La seconda fase prevede la modifica dello spessore della guarnizione posta tra cilindro e testa o della parte inferiore della stessa o di quella superiore del cilindro in modo tale da modificare correttamente l’effetto squish, che non dovrebbe mai scendere sotto il valore di 1 mm (es. misurazione schiacciamento stagno = 1.1 mm, la riduzione potrà essere al massimo di 0.1 mm.
Ovviamente queste modifiche allo standard dell’accoppiamento testa-cilindro vanno realizzate con cognizione e competenza in quanto possono creare problemi e danni al sistema.