La Fantic Motor esordì nel mondo del trial nel 1977 con il suo primo 125 cc con cui rivoluzionò il mercato, superando la radicata convinzione che una moto da trial non poteva scendere sotto la cilindrata di 250 cc.
Con quel modello di motocicletta, completamente diversa da quelle che dominavano il settore e soprattutto le competizioni di trial, la casa di Barzago (Como) offrì ad un'ampia platea di giovanissimi la possibilità di cimentarsi in questa specialità che fino a quel momento era rimasta praticamente appannaggio di piloti più "maturi".
L'esplosione del trial tra i sedicenni fu immediata e con essa crebbe di conseguenza la popolarità di questa disciplina motofuoristradistica che, fino a quel momento, era rimasta in ombra rispetto al motocross e alla regolarità.
L'evoluzione della produzione di casa Fantic Motor proseguì senza sosta e negli anni successivi il catalogo si arricchì di modelli nuovi per ogni esigenza, dal piccolo 50ino per i quattordicenni, capace di affrontare i percorsi più impegnativi nonostante il piccolo motore Minareilli/Fantic, al 200 prima e al 240 nei primi anni 80, prodotto anche in una versione molto versatile denominata, non a caso, seven-days.
Proprio il 240 fu l'asso nella manica della Fantic Motor per iniziare a scardinare il predominio delle case spagnole che fino a quei giorni avevano dominato quasi incontrastate il settore agonistico e di conseguenza quello commerciale del trial e del motoalpinismo.
Quelli a seguire furono gli anni di gloria del rinomato FANTIC MOTOR TRIAL TEAM che dedicò molti sforzi per apportare costantemente migliorie tecniche alle moto della casa brianzola contribuendo significativamente alla crescita del marchio nel comparto specialistico fino al raggiungimento della conquista del titolo mondiale nel 1985 con il grande pilota Thierry Michaud che si ripeterà con successo nel 1986 e nel 1988, mentre il marchio Fantic Motor vinse il mondiale costruttori negli anni 1988 e 1989.
Osservando le moto ufficiali portate in gara dai piloti del blasonato team lombardo gli appassionati hanno cercato di carpire certi dettagli che da occhi profani non sarebbero stati notati e ancora oggi sulla rete si riesce a raccogliere qualche consiglio per rendere i nostri Fantic Motor Trial 240 più simili a quelli che negli anni 80 venivano condotti in gara dai nostri beniamini portacolori della casa italiana che fu ancor prima madre dell'intramontabile Caballero.
Questo post vuole essere una cartella per la raccolta di suggerimenti, modifiche e piccoli accorgimenti che ho scovato sulla rete negli anni passati e che troverò sicuramente ancora, magari documentati dai miei lettori che vorranno inviare un messaggio alla mia casella di posta fpiombo62@gmail.com
Motore
Alcuni suggerimenti trovatiin rete svariati anni fa indicavano di intervenire inserendo 2 guarnizioni della testa per diminuire la compressione sui motori FM 450 equipaggiati con accensione DANSI, modifica non necessaria sui motori con accensione Motoplat.
Per la candela si indicava una distanza tra gli elettrodi di 0.4 mm
Carburatore: sostituire il getto del massimo di serie da 98 punti con uno da 96 punti
Accorciare la leva del cambio di 2 cm per conferire al comando maggiore precisione
Allungare di 2 cm la leva della frizione sul carter rimuovendo la molla di richiamo.
Adottare una leva di avviamento in alluminio, ad esempio quelle dei modello Section e K-Roo
Trasmissione finale: nella stagione invernale adottare il rapporto pignone - corona 11 x 41, nella stagione estiva 11 x 42
Telaio
Ridurre di 3 cm la leva del freno posteriore ed arretrare di 2 cm le pedane poggiapiedi ed abbassarle di 1 cm.
Sull'avantremo sostituire la piastra superiore della forcella con quella del Fantic Motor Trial 200 che presenta gli alloggiamenti del manubrioin asse con il cannotto di sterzo. Questa modifica consente di spostare maggiormente il peso sull'asse della ruota anteriore rendendo la moto più maneggevole e risultando più agile nelle curve a stretto raggio.
Sospensioni
Utilizzare nella forcella anteriore 230 cc di olio SAE W20 in sostituzione del W10 per ciascuna gamba e sollevare gli steli di 5 mm. oltre il filo della sede sulla piastra.
Frizione, due tipi differenti
da notizie raccolte in rete pare che i primi modelli di Fantic Motor Trial 240 fossero usciti dalle linne di produzione della casa di Barzago con un tipo di frizione che aveva la caratteristica di essere composta da una serie di dischi realizzati con un lato liscio ed uno guarnito con materiale d'attrito. Successivamente la frizione fu aggiornata con il collaudato sistema a dischi guarniti e metallici intervallati tra loro.
Due carter copri accensione diversi distinguono due serie di motori
Un'altra curosità riguardante la Fantic Motor 240 Trial è rappresentata dai due diversi carter copri accensione che si possono vedere nelle immagini seguenti:
il primo è stato montato sui motori contrassegnati con l'identificativo seriale fino al numero 8500, quello visibile nell'immagine sottostante ha invece equipaggiato l'ultima versione del modello in questione.
Questo carter più recente è quello che veniva utilizzato anche nell'allestimento dei motori che equipaggiavano il Fantic Motor 300 Trial. Le differenze tra i due coperchi accensione riguardano in buona sostenza il volume della parte che ricopre il volano di quello più recente che è maggiore di circa 5 mm e di conseguenza la lunghezza dell viti, mentre la guarnizione è rimasta invariata.
Una interessante video intervista a Mario Agrati realizzata con dovizia di particolari e pubblicata da TRIALARIO TV
CLICK QUI PER VEDERE LA VIDEOINTERVISTA A MARIO AGRATI REALIZZATA DA TRIALARIO TV
Differenze tra alcuni modelli apparentemente simili
Fantic Motor Trial 200, Trial 240 professional e Trial 240 Seven Days:
Un particolare che apparentemente potrebbe sembrare identico ma che presenta alcune differenze è l'avantreno del 240 rispetto a quello del 200. Le forcelle dei due modelli sono molto simili ma si differenziano per un particolare non trascurabile, gli attacchi per il parafango e per l'alloggiamento del contachilometri. I foderi della forcella del trial 200 hanno gli attacchi posizionati lateramente con i fori paralleli all'asse di rotazione della ruota mentre quelli del 240 professional e del 240 sevendays presentano i fori disposti parallelamente all'asse longitudinale della moto ed i bulloni di ancoraggio del parafango si avvitano dall'alto verso il basso. Anche il registro fermacavo nel trial 200 è posizionato in uno di questi fori e riveste quindi anche la funzione di sostegno del parafango anteriore in sostituzione di uno dei quattro bulloni.
Forcella Trial 200 con visibile il ferma e regola cavo freno ant.
Forcella Trial 240 e sevendays con attacchi supporto parafango orizzontali
Altra differenza tra il 200 ed il 240 professional è rappresentata dalla piastra superiore della forcella che nel 200 presenta gli attacchi del manubrio posizionati in asse con il perno di sterzo mentre sulla piastra del 240 questi sono arretrati rispetto all'asse di sterzo.
Nel modello 240 sevendays il contachilometri è posizionato in alto all'altezza del manubrio
POST SOGGETTO AD AGGIORNAMENTI