CLICK QUI PER SEZIONE SCHEDE E LINK REGISTRI STORICI DI MARCA– CLICK HERE TO TECHNICAL SHEETS AND LI

Cerca nel blog

Consulta l'archivio

lunedì 10 novembre 2025

FANTIC MOTOR UN TITOLO MONDIALE IN MOTO2 DAL FASCINO VINTAGE

 

Alla sola seconda stagione in MOTO2 il mitico marchio italiano FANTIC MOTOR conquista il titolo mondiale e si conferma quale importante realtà nazionale e internazionale nel mondo dei costruttori di motociclette!!!


FANTIC MOTOR continua a scaldare i cuori degli appassionati motociclisti, italiani e non, ed anche di coloro che hanno conosciuto il mito FANTIC negli anni 70 - 80 e 90!!!


Grazie FANTIC MOTOR

 




 

 



 

 


 

lunedì 3 novembre 2025

QUANDO LE MOTO DA CROSS SI GUARDAVANO DAL BASSO ALL’ALTO

 

Gli anni settanta segnarono e ancora oggi rappresentano il periodo d’oro per le moto da fuoristrada. Non era tanto una moda da seguire guidati da un riflesso condizionato, quanto piuttosto un fenomeno molto diffuso, una sorta di amalgama tra gli ideali di trasgressione e indipendenza del mito americano di Easy Rider, la voglia di libertà ed il desiderio di conquista di nuovi spazi nel contesto sociale dei giovani dell’epoca, il tutto culminante in una nuova pratica sportiva che aveva un gran sapore di rivincita per chi non faceva parte delle classi che contavano.

Il motocross era quindi uno sport che incarnava valori non comuni ad altre discipline, quali il senso di appartenenza che si traduceva in un vero e proprio stile di vita lontano dai canoni conformisti promossi dalla società di quegli anni, caratterizzato da un velato e positivo concetto di disubbidienza sociale e culturale, tanto che il motocross divenne in quegli anni il tema ricorrente in molti film che lo rappresentavano come un ambiente molto particolare, una linea di confine tra sport e trasgressione.

Da queste premesse risaltano tutte le differenze tra il motocross delle origini e quello attuale, diversità che trovano un riscontro inequivocabile nella comparazione tra una motocicletta d’epoca, specifica per questa specialità, ed una omologa moderna.

La moto da cross attuale è un concentrato di tecnologia e soluzioni frutto di evidenti studi ingegneristici e di progettazione estetica che offre il meglio di quanto si possa chiedere ad un mezzo meccanico, che purtroppo non lascia spazio alla fantasia per apportare modifiche e personalizzazioni migliorative e soprattutto distintive della personalità del pilota.

Quella degli anni 70 era invece una motocicletta che, pur essendo prodotta secondo le disponibilità e le migliori conoscenze tecniche dell’epoca, non faceva in tempo ad arrivare nelle mani di un ragazzo nato tra la fine degli anni 50 e l’inizio del decennio successivo, senza diventare in un battibaleno oggetto di modifiche ed elaborazioni di vario genere.

Tra chi ha vissuto quei tempi è vivo il ricordo delle motociclette da cross appena uscite dal concessionario, sfolgoranti nella bellezza tipica di tutto ciò che è nuovo, che lasciavano ammirare le soluzioni semplici, ordinate ma non sempre funzionali che le caratterizzavano, che diventavano subito oggetto di osservazioni e suggerimenti da parte degli amici, i quali avevano a suo tempo provveduto ad intervenire sulle loro “dueruote”.

Questa prassi era diffusa e praticamente tassativa soprattutto per i piccoli cinquantini, sui quali, a volte, particolari quali il carburatore da 14 mm. e la marmitta originale  non resistevano oltre le ventiquattr’ore senza essere sostituiti con un carburatore più grande ed una marmitta ad espansione “bassa” da collocare sotto la culla del telaio della motocicletta.

Proprio quella prima modifica, che si concretizzava con lo smontaggio dell’ingombrante, appariscente e silenziosa marmitta originale con una piccola, sinuosa, seminascosta e rumorosa espansione bassa, diventava il primo particolare su cui si concentrava l’attenzione di chi osservava una motocicletta da motocross. Lo sguardo si concentrava sulla parte dell’espansione che sembrava cercasse di farsi notare apparendo all’improvviso tra gli spazi liberi della parte inferiore del telaio, proiettando verso l’alto lo spillo ed il terminale silenziato quasi sempre trattenuto, come imprigionato, da un staffa realizzata artigianalmente.  Quante diverse espansioni basse si potevano vedere in quegli anni, tutte bellissime, tutte diverse l’una dall’altra anche quando erano montate sullo stesso modello di moto, prodotte da nomi di costruttori e artigiani famosi quali Sito, Faccioli, Simonini, Marving, Fresco che suonavano come formule magiche tra i giovanissimi quando sognavano di rendere imbattibili i loro microbolidi.

Poi gli occhi si alzavano per esaminare con attenzione tutte le altre parti della moto, apprezzando senza distrazioni le linee sobrie ma indimenticabili e sempre immediatamente riconoscibili di ogni modello, inconfondibili anche quando ricoperte di polvere e fango sfrecciavano la domenica sui percorsi di gara.

Oggi tutto questo non esiste più, è svanito nel nulla soffocato da forme, colori e particolari che costituiscono le attuali moto da cross e fuoristrada, realizzate al computer, sicuramente perfette rispetto alle loro nonne e bisnonne ma prive di quell’essenza che dava vita ad un mondo unico che, nonostante lo sfarzo degli ambienti agonistici contemporanei di ogni livello, anche amatoriale, fa ogni giorno di più sognare un “ritorno al passato”.

Fausto Piombo

 


 

venerdì 31 ottobre 2025

Un breve tuffo nel passato remoto del motocross...

 ...a SASSELLO negli anni 70 per rivedere il meraviglioso "CROSSODROMO GIARDINETTI" di Monte Gippon, grazie ad un video pubblicato in rete appartenente al FERRANIA FILM MUSEUM 


 

Fondo Filmico Bidello Alfonso - Progetto https://homemovies.it/progetto/ferran... PARTNER Ferrania Film Museum Kiné Società Cooperativa Associazione Home Movies - Archivio Nazionale del Film di Famiglia Associazione Gargagnànfilm Laboratorio Buster Keaton - Università degli Studi di Genova - Campus di Savona CON IL SOSTEGNO DI BANDO ORA! - Compagnia di San Paolo

 

CLICK QUI PER GUARDARE IL VIDEO 


giovedì 30 ottobre 2025

Il trial indoor dei primi anni 80

Un video del 1984 presente in rete documenta un'entusiasmante sfida tra i migliori fuoriclasse del momento, tra i quali il campione italiano Danilo Galeazzi in sella alla gialla SWM. 

CLICK QUI PER VEDERE IL VIDEO

Trovato in rete un bel video di trial del 1977

In questo video, di ottima qualità nonostante abbia quasi cinquant'anni, si possono rivedere i grandi campioni di quel periodo affrontare con maestria e stile impeccabilmente classico zone naturali difficili con quelle che erano e restano le vere moto da trial.

CLICK QUI PER VEDERE IL VIDEO

lunedì 27 ottobre 2025

TRIAL, UNA DISCIPLINA MOLTO PARTICOLARE

 


Che quella del trial sia una specialità molto particolare del motociclismo fuoristrada è già stato detto in mille occasioni diverse, ma che ad un certo punto siano stati superati abbondantemente i limiti che facevano del trial una tra le discipline motociclistiche più seguite e praticate lo si è iniziato a percepire recentemente.

Il trial è o, meglio, dovrebbe essere, uno sport motociclistico caratterizzato principalmente dall’impiego di motociclette assai diverse da tutte le altre impiegate nel fuoristrada, da un confronto con le quali appaiono subito, senza necessità di un esame attento, decisamente minimali con dimensioni ridotte e con una linea che le fa sembrare quasi incomplete. Questa configurazione del mezzo da trial deriva dalle origini della disciplina stessa che affonda le radici all’alba del ventesimo secolo nei primi anni del 1900, quando le motociclette erano utilizzate esclusivamente come mezzi di trasporto ed utilità quindi assolutamente prive di soluzioni particolari dedicate ad impieghi sportivi e agonistici.



 

Da quei lontani tempi è stata fatta molta strada in termini di evoluzione di mezzi e piloti, arrivando fino ai giorni nostri in cui il trial manifesta un cambiamento molto più incisivo di quanto si possa osservare per le altre specialità motociclistiche. Le moto, che un tempo e fino a tutti gli anni 80 erano caratterizzate da linee essenziali molto eleganti, spinte da motori che avevano il cosiddetto “tiro ai bassi regimi” e che producevano limitatissime emissioni sonore ed inquinanti grazie ai parchi consumi e la ridotta percentuale di olio lubrificante aggiunto al carburante, oggi sono soltanto lontane parenti di quei mezzi, essendo diventate piccoli concentrati di tecnologia capaci di consentire ai piloti di compiere evoluzioni che nel secolo scorso non erano nemmeno immaginabili.

Purtroppo l’evoluzione esasperata, se da un lato oggi offre esibizioni funamboliche capaci di mozzare il fiato agli spettatori come se fossero al circo con lo sguardo fisso sui trapezisti che volteggiano ad altezza vertiginosa, dall’altro ha privato i veri appassionati di quello spettacolo fatto di eleganza di movimenti dei piloti che sembravano danzare con le loro moto tra le asperità naturali di zone che non erano mai uguali tra loro.  


 

Oggi gli appassionati di quello che, non a caso, è definito trial classico si rivolgono sempre più numerosi al trial d’epoca o “vintage” che fa rivivere le stesse emozioni degli anni 70 e 80, periodo in cui il trial raggiunse la massima notorietà e diede anche vita alla pratica del “motoalpinismo”, in seguito ingiustamente discriminato dai divieti di circolazione fuoristrada che non hanno minimamente considerato le caratteristiche poco impattanti sull’ambiente delle moto da trial che, oltretutto, sono equipaggiate con pneumatici completamente differenti da quelli degli altri mezzi da fuoristrada, distinguibili dal battistrada a tassellatura ravvicinata che offre una maggiore superficie di contatto con il terreno aumentandone sensibilmente l’aderenza ma evita lo scavo di solchi profondi. Grazie a chi ha conservato o restaurato le vecchie moto che hanno fatto la storia del trial tra la fine degli anni 60 e la fine degli anni 90, oggi questa disciplina sta conoscendo una nuova vita ed è sempre più facile incontrare appassionati abbigliati con indumenti tecnici vintage partecipare a raduni dedicati alle moto da trial classico. Questa nuova realtà sta incoraggiando anche lo sviluppo di condizioni favorevoli alla realizzazione di percorsi ed aree autorizzate alla pratica del trial soprattutto quello motoalpinistico che, praticato nel rispetto dell’ambiente e di tutti i fruitori dei percorsi naturali, rappresenta una risorsa importante per lo sviluppo turistico, economico e culturale, offrendo altresì anche un’opportunità di presidio a fini di monitoraggio e sicurezza dei territori montani sempre più spopolati e abbandonati.

Fausto Piombo