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martedì 22 giugno 2021

TRANSAMA

TRANS-AMA mod. MALTRY trial 320 cc. Sammy Miller


MOTO MALTRY TRIAL 320 - HIRO - 1980

Fonte: rivista Motocross 12/1979

Dati tecnici:

Motore: Hiro Sammy Miller 320  monocilindrico a 2 tempi raffreddato ad aria –  320 cc. – Accensione: elettronica Kokusan ad anticipo variabile  Lubrificazione: miscela benzina-olio 2% - Alimentazione: carburatore Dell’Orto – Frizione: a dischi multipli in bagno d’olio – Cambio: a 6 marce – Telaio: tipo Egli – Sospensioni: ant. forcella Marzocchi con molla regolabile Poggipolini; post. ammortizzatori Marzocchi a – Serbatoio carburante: in fibra di vetro posizionato sotto  alla sella – Struttura monoscocca in fibra di vetro.

Questo modello aveva un prezzo di listino di Lit. 2.082.000


MOTO MALTRY TRIAL 320 - HIRO - 1981

La mia transama nel 1982

Dati tecnici:

In aggiornamento...


Nei primi anni 8o nacque dal genio dell'ing. Maltry un mezzo da trial che non aveva e non ha avuto eguali.

Si trattava di un progetto molto particolare che presentava soluzioni inedite per una moto di quel tipo: il telaio traeva ispirazione da quelli creati da Egli per le moto da srada ed era costituito da un grosso tubo centrale curvato ad L.

Ad esso  era letteralmente appeso il potente motore italiano Hiro Sammy Miller.da 320 cc ed il forcellone consentiva di variare il passo della moto trovvando l'impostazione ideale in base alle proprie esigenze di guida e al percorso da affrontare. Anche il serbatoio del carburante rappresentava una novità assoluta per una moto da trial in quanto era posizionato sotto la sella, all'interno della triangolatura centrale, e consentiva di ottenere un baricentro estremamente basso. 

Un'altra soluzione innovativa era costituita anche dal sistema di aspirazione che utilizzava il grosso tubo centrale del telaio ed aveva il filtro dell'aria posizionato nel punto più rialzato del veicolo, esattamente davanti al canotto dello sterzo nascosto dal faro anteriore. Il "vestito" di questa moto veramente unica era costituito da una monoscocca in leggerissima fibra di vetro verniciata che avvolgeva letteralmente la struttura portante del mezzo. 

Infine non si potevano ignorare l'ampia ed ineguagliata altezza da terra della coppa proteggi motore e l'estrema leggerezza della moto sensibilmente inferiore a quella delle altre motociclette da trial contemporanee. 

Una moto proiettata nel futuro forse non compresa e che forse per questo non ebbe il successo che meritava ed oggi i pochi esemplari che restano rappresentano delle ricercate rarità per i collezionisti.

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